| MUSICHE EBRAICHED ALMONDO — WILLY SCHWARZ
Una presentazione nella meravigliosa sinagoga
                        cinquecentesca d'Ancona.Il popolo ebraiche, vivendo sparpagliato nel mondo per
                        duemila anni, ha sviluppato stili musicali diversi come
                        I paesi in cui ha vissuto. Da cio l’unicita della musica
                        ebraica, diversa negli strumenti e timbri musicali come
                        nelle lingue usate, ma sempre legata ai testi e ai temi
                        biblici. Con la sua presentazione affascinante e divertente,
                        Willy Schwarz offre un panorama sull’ intero spettro
                        della musica ebraica. Cantando in nove lingue e suonando
                        dodici strumenti originali, guida il suo pubblico in un
                        eccezionale viaggio musicale, con ironia, sentimento e
                        profonda conoscenza. Dai suoni esotici dell’ Etiopia e dell’ India
                        meridionale alla piu nota musica Irlandese o Klezmer,
                        dal piffero del pastore del deserto di Taklamakan ai
                        misteri dello Yemen, alle allegri canzoni di festa degli
                        Hassidim dello Ukraini – ‘Musiche Ebraiche dal Mondo’ e
                        un’ esperienza indimenticabile. Willy Schwarz e un musiciata e compositore di grande
                        talento. Ha suonato con Theodore Bikel, Il rabbino
                        Shlomo Carlebach e con Brave Old World. Diventato piu
                        noto attraverso la collaborazione con Tom Waits, Willy
                        ha vinto il Drama Desk Award 2002, un premio per la
                        migliore musica a Broadway. Willy Schwarz la
                        rappresentato ‘Musiche Ebraiche dal Mondo’ centinaia di
                        volte in festivals, chiese, sinagoge e sale da concerti
                        in tutti gli USA, Canada e Europa. ALCUNE CRITICHE;“ Un trovatore del XXI secolo che sa realizzare in modo
                        meraviglioso il ve cchio cliché della musica come
                        linguaggio universale”. . .—Die Frankfurter Rundscha
 
 “Uno degli aspetti meravigliosi di ‘Metamorphoses’ e la
                        musica affascinante di Willy Schwarz. L’elegante
                        accostamento di elementi orientali e occidentali fa di
                        questo spettacolo teatrale eccezionale anche un evento
                        musicale memorabile.”. . .—The New York Times
 “Vorrei dirgli ‘Bravo’ in molte lingue!” . . . Studs
                        Terkel Cinquantenne, Schwarz e un bel esempio di quella
                        <<con-fusion>> ebraica che in maniera
                        affascinante nel arco di ormai un paio di milennie
                        riuscita di concillarsi con la tenace conservazione di
                        una identita specifica. E nato da padre italiano e da
                        madre tedesca che, conosciutisi in Iran, sono poi
                        immigrati negli Stati Uniti per sfuggire alle
                        persecuzioni razziali del fascismo, ed e cresciuto in
                        una citta cdalvinista del Michigan. Schwarz ha esordito con un canto sinagogale della
                        tradizione romana. Poi ha imbracciato l’oud per un brano
                        di tradizione syriana, e passato al tanbur per un
                        esempio di musica giudeo-spagnola di Bosnia, ha percosso
                        un tamburello proveniente dal sud dell’India e un
                        tamburo a cornice yemenita. Ha soffiato in un flauto
                        diritto una melodia usata per I matrimony da ebrei
                        cinesi, ha suonato un santur iraniano ed una balalaika
                        russa, ha intonato con la fisarmonica una doina rumena,
                        e sfregato con l’archetto L’unica corda di una sorta di
                        violino, il masenko, usato dagli ebrei etiopici. I quali
                        ultimi hanno per esempio adattato il loro universo – ha
                        spiegato Schwarz – la figura mitica di Re David, che
                        presso di loro non suona la leggendaria arpa; “Vieni a
                        me, David, suonatore del masenko”, recita infatti un
                        canto falasha. Un giro del mondo musicale come questo invita anche ad
                        una certa cautela rispetto alla piu facile imagine dell’
                        ebreo errante”; La musica ebraica testimonia, nelle mani
                        di Willy Schwarz, infatti di un attaccamento molto forte
                        ai luoghi in cui gli ebrei si sono trovati a vivere. |